Aiuta Gabnichi con il 5 per mille

Come certamente noto a molti di voi la legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Legge Finanziaria per l’anno 2006) ha previsto, nei commi 337-340 dell’unico articolo di cui si compone, che il contribuente potrà decidere (già con riferimento al periodo d’imposta 2005) di destinare il 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) a sostegno del volontariato, quindi anche all’Associazione GABNICHI ONLUS, della ricerca scientifica, sanitaria, delle università, nonché delle attività sociali svolte dal Comune di residenza.
Con la successiva emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 gennaio 2006, sono state identificate la tempistica e le modalità operative a cui i soggetti che intendono beneficiare del 5 per mille, devono attenersi per essere ammessi al riparto del medesimo. Tra questi soggetti ha ottenuto l’iscrizione nell’apposito elenco tenuto dall’Agenzia delle Entrate anche la GABNICHI ONLUS.
Dobbiamo innanzitutto evidenziare la portata innovativa di tale disposizione, esempio importante ed efficace di sussidiarietà fiscale. I singoli cittadini avranno da oggi la possibilità di valorizzare, finanziandoli, i soggetti operanti nel sociale ritenuti più meritevoli, e quindi più efficaci nella loro azione.
Non possiamo, quindi, che salutare favorevolmente l’introduzione di tale normativa che introduce più libertà di scelta al cittadino e nello stesso tempo favorisce dinamiche più virtuose nell’ambito della spesa pubblica. Infatti, come verificato nell’esperienza quotidiana e come riscontrato in sempre più numerosi studi di politica economica, la scelta dello Stato di affidare al privato sociale attività di pubblica utilità produce in moltissimi casi più efficienza e più efficacia nel servizio.
Detta disposizione (5 per mille), inoltre, non è alternativa al meccanismo dell’8 per mille previsto dalla Legge n° 222 del 1985, anzi è una norma ad essa cumulativa con la quale il contribuente decide autonomamente di destinare una quota (il 5 ‰ appunto) delle proprie imposte comunque dovute a chi desidera tra i soggetti iscritti nell’elenco sopraccitato.
È opportuno chiarire che la presente norma non è alternativa neppure alla Legge nota come “Più dai meno versi”, con la quale le persone fisiche possono continuare a dare contributi in denaro alla propria associazione con la facoltà di dedurli interamente dal proprio reddito imponibile. Di questa possibilità abbiamo già parlato in un altro articolo presente sul sito di GABNICHI.
I modelli per la scelta della destinazione del 5 per mille si trovano all’interno dei vari modelli già approvati per la denuncia dei redditi 2005: i contribuenti utilizzeranno il modello integrativo CUD 2006, ovvero il modello 730/1 – bis redditi 2005, ovvero il modello Unico persone fisiche 2006. Basterà che decidano di apporre la propria firma in uno dei quattro appositi riquadri riguardanti i destinatari, specificando il codice fiscale del soggetto preferito cioè il codice fiscale di GABNICHI che è 92041610525.
Se metteranno la firma senza indicare un destinatario specifico, il riparto premierà chi è stato preferito più spesso, cioè le somme saranno distribuite in proporzione al numero complessivo delle destinazioni dirette, motivo per cui diventa ancora più importante esprimere la propria preferenza.
In ogni caso la “pubblicizzazione” del 5 per mille è una sfida per tutto il mondo sociale italiano. Perché a differenza dell’8 per mille, in cui la destinazione o l’indifferenza del contribuente incide solo sulla destinazione dei fondi e non sul loro ammontare, il 5 per mille avrà una portata variabile a seconda di quanti contribuenti effettueranno la scelta.
Se nessuno, per assurdo, dovesse mettere la propria firma, nessuna risorsa andrà al volontariato o alla ricerca, e quella quota di gettito sarà utilizzata dallo Stato in altro modo. Uno scenario certamente da evitare, considerato che il 2006 è l’anno della “sperimentazione” del 5 per mille. Se, invece, dovesse riscuotere il successo che ci auspichiamo, si ritiene che a prescindere dal tipo di governo che ci dovesse amministrare l’iniziativa non potrà che rendersi permanente.
Il 5 per mille, insomma, non solo chiama le organizzazioni non profit ad assolvere qualche passaggio burocratico, ma a darsi la maggiore visibilità possibile per essere “opzionate” dal maggior numero di sostenitori.