Morando in Burkina Faso - 15-25 novembre 2007 di Morando Mazzini

Giovedì 15 Novembre sono partito da Roma alla volta di OUAGADOUGOU, Burkina Faso, con vari obbiettivi da raggiungere, primo tra tutti verificare la fattibilità di realizzazione e gestione di un orfanotrofio nei pressi di FADA N’GOURMA ,cittadina a 200 km ad est della capitale, ma anche per prendere visione dello stato di avanzamento dei lavori commissionati a Gennaio 2007 a PIKEOKO e per monitorare attività del corpo insegnante e frequenza degli allevi nella scuola inauguratavi all’inizio di quest’anno. Ma andiamo con ordine, sia pure all’inverso: l’attività della scuola procede con crescente professionalità e la frequenza scolastica è buona; quanto ai lavori, essendo ormai trascorso un anno, sono praticamente ultimati e sarà possibile procedere all’inaugurazione a Gennaio prossimo (2008). Riguardo all’orfanotrofio, invece, sono stati ribaditi gli accordi presi in precedenza con il Movimento Shalom di S. Miniato (Pisa), per cui, stante la disponibilità dichiarata, la gestione sarà affidata alle Suore dell’Immacolata Concezione. Ma la notizia più interessante che riporto da questa missione riguarda un appezzamento di terreno che il Comune di DIAPANGOU ha individuato, già picchettato e reso disponibile ad essere edificato; due ettari di superficie, lungo una strada importante che unisce OUAGA a FADA, distante appena quattro chilometri dalla città di FADA, perfetto per dare corso alla nostra idea di affiancare all’orfanotrofio una struttura che possa creare introiti da investire nel mantenimento dei bambini e, più in generale, della struttura. Ho potuto visionare personalmente questo appezzamento dopo il mio incontro con il sindaco di DIAPANGOU , il signor SALIF YADA, il quale mi ha dato conferma che il Consiglio Comunale ha inserito il terreno in un più ampio progetto di espansione della città che comprende la costruzione della sede per la Provincia di N’GOURMA, di un istituto per ragazze, di una scuola di formazione per suore oltre ad un progetto governativo per la creazione di una sede universitaria. Sono già volati via cinque giorni: il mio viaggio è esattamente a metà della sua durata, così, di buon ora, la mattina di Martedì 20 parto alla volta di PIKEOKO: tre ore di pista sterrata ed eccomi alla scuola! Vedere i bambini che la rendono viva, sentire le loro voci che ripetono le lezioni e ripensare al loro sguardo intenso e pungente mi emoziona sempre, ma sono lì per verificare, prima di tutto, la corretta esecuzione dei lavori relativi al refettorio, poi mi concederò anche il tempo per “una rimpatriata tra amici”! Dal punto di vista tecnico posso confermarvi che quanto concordato con la ditta appaltatrice è stato rispettato ed il livello di esecuzione del lavoro è buono, anche se a questi locali mancheranno gli arredi e, a completamento, tanto il corpo insegnante che la popolazione locale fanno richiesta pure di un piccolo aiuto economico con il quale garantire almeno un pasto al giorno ai 213 bambini attualmente presenti nella struttura. Non c‘è di che stupirsi se riflettete che i piccoli ospiti sono più che raddoppiati rispetto all’anno scolastico 2006-2007; nel Gennaio 2007, infatti, all’ultima nostra visita, se ne contavano “solo” 105. Ho verificato la necessità di un ulteriore alloggio per il quarto maestro, se si vuole non interrompere il processo di completamento della struttura e, sia pure da una rapida ricognizione, ho scoperto con piacere che, in prossimità dell’area adibita ad orto, è stato aperto un dispensario pubblico grazie al quale è possibile garantire assistenza prenatale e pediatrica oltre che di medicina generale. Al centro polivalente, durante una improvvisata assemblea, vengo accolto da un centinaio di persone che mi ringraziano, in tutti i modi possibili, per il lavoro svolto ed è stato interessante, anche se fonte di dispiacere, apprendere che la siccità, per il secondo anno di seguito, ha rovinato buona parte del raccolto di miglio, mettendo a dura prova una già traballante sicurezza alimentare. Mi è stata proposta, di conseguenza, la realizzazione di uno sbarramento a tracimazione sul NATAMBE’, il fiume che percorre la vallata, in modo da garantire una riserva d’acqua da usare nella stagione secca senza, tuttavia, andare a modificare o influire in alcun modo sul naturale corso del fiume; in modo, cioè, che le acque continuino a defluire naturalmente verso il mare e, mi assicurano, senza che terra preziosa adibita a coltivazione dagli abitanti delle terre più avanti lungo il NATAMBE’ ne subisca danno. I giorni sono veramente volati: devo rientrare ad OUAGA. La visita all’orfanotrofio di ZINIARE’, in compagnia delle suore che lo gestiscono, mi è fondamentale per prendere visione del modello organizzativo-gestionale che stanno applicando, con profitto, ormai da otto anni e posso procedere a contattare alcune imprese di costruzioni per avere le rispettive offerte relative alla realizzazione delle strutture di cui mi si è mostrata la necessità. Mi trovo nuovamente all’aeroporto, valigia in mano, pronto a ripartire alla volta di Siena: tante nuove emozioni ma, soprattutto, l’impegno di valutare, con gli amici di Gabnichi, il bagaglio di richieste, necessità e preventivi che riporto a casa, perché altri sorrisi possano fiorire in questa terra splendida.